Nello scorso articolo abbiamo visto la disciplina generale relativa al Nomenclatore Tariffario delle protesi e degli ausili, alle modalità di erogazione dei dispositivi medici e alle categorie specifiche dei destinatari.
Nella descrizione dello stesso Nomenclatore, inoltre, è stata presentata la tripartizione, fissata dal DPCM del 12 Gennaio 2017, dei prodotti in tre elenchi (Elenco 1, 2a e 2b), con le rispettive peculiarità contraddistintive.
In questo contenuto ci concentreremo sui dispositivi medici protesici contenuti all’interno dell’elenco 1, ossia le protesi costruite su misura per il paziente e fornite dal SSN gratuitamente fino a concorrenza dell’importo massimo stabilito fissato dal tariffario. Nei prossimi articoli, invece, vedremo le ortesi e gli ausili erogabili tramite il medesimo elenco.
Affinché i pazienti possano godere delle protesi fornite dal SSN è importante che i medici conoscano i nuovi elenchi del Nomenclatore. Allo stesso tempo, però, è fondamentale che i produttori e fornitori di dispositivi medici siano in grado di promuoversi efficacemente in rete in modo che sia più semplice far conoscere i dispositivi di cui all'elenco 1 in vendita.
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Le protesi di arto superiore (PAS) sono dispositivi sostitutivi dell’arto superiore utilizzati a seguito di amputazione per evento traumatico o necessaria a causa di una patologia congenita o acquisita. Esse sono costituite da una invasatura costruita ad hoc per accogliere il moncone, integrata con componenti su misura e successivamente assemblate a prodotti di base industriale con lo scopo di controbilanciare la simmetria con l’altro arto.
Le protesi per arto superiore sono classificate in base al livello dell’amputazione o della patologia e in base alla tecnica di costruzione. Esse si distinguono in estetiche e funzionali, in particolare:
Medesima tipologia di classificazione è data per le protesi funzionali, che simulano l’atteggiamento tipico dell’arto sano e hanno come scopo l’acquisizione dei movimenti di presa (trigidale, con tre dita, o poliarticolata, con tutte le dita della mano).
Esse possono essere dotate di mano reversibile, ossia che mantiene la presa su un oggetto tramite comando volontario o per azione costante di una molla, o di mano irreversibile, che mantiene la presa su un oggetto anche quando è cessato il comando con successa azione volontaria per il rilascio dell’oggetto.
Nel dettaglio, le protesi funzionali si distinguono in:
Una protesi estetica di tipo esoscheletrico per arto superiore
Le protesi sopra elencate, erogabili tramite il Servizio Sanitario Nazionale tra i dispositivi rientranti all’interno dell’elenco 1, sono suddivisibili in diverse categorie quali:
Rientrano tra le protesi di mano prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, con componenti aggiuntive e riparazioni elencate all’interno dell’allegato 5 del DPCM 12 Gennaio 2017, tutte le tipologie di protesi esoscheletrica parziale di mano e di dito o parziali di mano e totali di una o più dita.
Rientrano tra le protesi per disarticolazione di polso prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, con componenti aggiuntive e riparazioni elencate all’interno dell’allegato 5 del DPCM 12 Gennaio 2017:
Rientrano tra le protesi transradiali prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, con componenti aggiuntive e riparazioni elencate all’interno dell’allegato 5 del DPCM 12 Gennaio 2017:
Rientrano tra le protesi con disarticolazione del gomito prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, con componenti aggiuntive e riparazioni elencate all’interno dell’allegato 5 del DPCM 12 Gennaio 2017:
Rientrano tra le protesi transomerali prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, con componenti aggiuntive e riparazioni elencate all’interno dell’allegato 5 del DPCM 12 Gennaio 2017:
Rientrano tra le protesi con disarticolazione della spalla prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, con componenti aggiuntive e riparazioni elencate all’interno dell’allegato 5 del DPCM 12 Gennaio 2017, tutte le tipologie di protesi endoscheletrica con mano, con tutte le dita atteggiabili o con quattro dita rigide e pollice articolato a molla.
Rientrano tra le protesi per amputazione interscapola toracica prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, con componenti aggiuntive e riparazioni elencate all’interno dell’allegato 5 del DPCM 12 Gennaio 2017:
Le protesi di arto inferiore sono dispositivi sostitutivi dell’arto inferiore a seguito di amputazione per evento traumatico o necessaria a causa di una patologia congenita o acquisita. Esse sono realizzate su misura in integrazione a componenti di produzione industriale e classificate in base al livello dell’amputazione o della patologia e in base alla tecnica di costruzione. Si distinguono in:
Un esempio di protesi transfemorale
Le protesi di arto inferiore, erogabili tramite il Servizio Sanitario Nazionale tra i dispositivi rientranti all’interno dell’elenco 1 del DPCM 12 gennaio 2017 insieme alle componenti aggiuntive e alle riparazioni prescrivibili, sono suddivisibili in diverse categorie quali:
Rientrano tra le protesi parziali di piede (esclusivamente di tipo esoscheletrico definitivo) prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, realizzate su misura, con elastomeri rigidi, su calco di gesso negativo e positivo o mediante sistemi CAD/COM e struttura di integrazione morfologica portante rigida:
Rientrano tra le protesi per disarticolazione di caviglia (esclusivamente di tipo esoscheletrico definitivo) prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, realizzate su misura, con elastomeri rigidi o materiali analoghi, su calco di gesso negativo e positivo o mediante sistemi CAD/COM e struttura di integrazione morfologica portante rigida:
Rientrano tra le protesi transtibiali prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, composte da invasatura a pareti rigide realizzata su calco di gesso negativo e positivo o mediante sistemi CAD/COM:
Rientrano tra le protesi per disarticolazione del ginocchio prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, composte da invasatura realizzata su calco di gesso negativo e positivo o mediante sistemi CAD/COM:
Rientrano tra le protesi transfemorali prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, composte da invasatura realizzata su calco di gesso negativo e positivo o mediante sistemi CAD/COM in base alla rilevazione delle misure del singolo assistito:
Rientrano tra le protesi endoscheletriche per disarticolazione dell’anca ed emipelvectomia prescrivibili ai sensi dell’elenco 1, composte da invasatura, rigida o flessibile, di presa di bacino in resina realizzata su calco di gesso negativo e positivo o mediante sistemi CAD/COM:
Esempio di protesi oculare
Oltre alle protesi di arto superiore e inferiore il Servizio Sanitario Nazionale eroga anche dispositivi medici protesici relativi ad altre parti del corpo. All’interno dell’elenco 1 rientrano le protesi oculari su misura.
La protesi oculare su misura è il risultato di una lavorazione che cerca di ottenere la miglior somiglianza possibile tra il prodotto artificiale e l’occhio superstite o la protesi controlaterale. Si tratta di un’attività che richiede il rilevamento cavitario e una serie di ulteriori prove con modelli di adattamento progressivo.
Esistono diverse tipologie di protesi, con componenti aggiuntive prescrivibili e lavorazioni particolari elencate all’interno dell’allegato 5 del DPCM 12 Gennaio 2017, quali: